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Esche Artificiale Duel Long Cast Deep - 4 pezzi con scatolina in pvc
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I galleggianti da pesca sono dei piccoli elementi costruiti con forme, dimensioni e materiali tali da garantire, appunto, il loro galleggiamento sull’acqua. I materiali impiegati nella loro produzione hanno una bassa densità, sono quindi molto leggeri, come ad esempio il legno, la balsa, il sughero, il polistirolo, o in misura molto ridotta, anche la plastica. Spesso l’interno del galleggiante è vuoto, cavo, per garantire un galleggiamento sicuro in ogni condizione. I galleggianti da pesca sono oggetti di fondamentale importanza per la pesca hobbisitca, soprattutto per tecniche come la pesca alla bolognese, quella all’inglese, o nella classica pesca a galleggiante.
Esistono molteplici tipi di galleggianti che variano nelle forme, nelle dimensioni, nel peso e nel materiale di cui sono fatti. La scelta ricade su uno piuttosto che su un altro a seconda della tecnica di pesca adottata e del pesce da insidiare.
Lo scopo principale per cui è nato il galleggiante è quello di segnalare l’abboccata del pesce. Questo infatti affonda rapidamente o lentamente, con sussulti, oppure spiombando (vale a dire sollevandosi leggermente) ogni volta che il pesce predato abbocca all’amo. Ma i galleggianti da pesca non servono solo a questo.
Infatti sono utili anche per mantenere l’esca alla profondità desiderata. Permetto infatti all’esca artificiale di rimanere esattamente dove desidera il pescatore, senza affondare troppo, o senza tornare troppo in superficie.
Infine un galleggiante scelto opportunatamente, con la giusta grammatura e forma, può essere piombato a dovere per contrastare efficacemente l’azione della corrente.
In commercio oggi c’è l’imbarazzo della scelta. Esistono infatti numerose tipologie di galleggianti, adatti a far fronte a qualunque necessità e situazione: a goccia, pera rovesciata, a forma affusolata, a pennetta, a pallina, a moneta, ecc… Prendiamo però solo in considerazione quelli più comuni e diffusi, che coprono almeno il 95% delle situazioni di pesca. Troviamo quindi i galleggianti:
I galleggianti fissi sono strutturati in:
Il corpo è la parte centrale del galleggiante che ne determina la galleggiabilità. Il corpo definisce la grammatura e di conseguenza il peso del galleggiante. Può essere composto da balsa, legno, sughero o plastica. La deriva invece è il prolungamento inferiore del galleggiante. Serve a fissare il corpo al filo della lenza, mediante due o tre piccoli tubicini di gomma o di silicone chiamati anche scobidoo. Per la deriva solitamente sono usati tre diversi materiali:
Antenna di segnalazione invece rappresenta il prolungamento superiore del galleggiante da pesca. Si tratta della parte del galleggiante che fuoriesce dall’acqua e segnala l’abboccata del pesce. Di solito è colorata con tinte vivide e fluorescenti. I materiali più utilizzati per realizzarla sono: plastica, carbonio o tonchino.
Infine l’anellino scorri filo è un piccolissimo anellino metallico nel quale passa e scorre il filo. È collocato nella parte alta del galleggiante.
Le quattro forme standard dei galleggianti da pesca fissi sono:
La goccia rovescia ha un’ottima galleggiabilità anche quando le acque sono agitate, mentre la parte affusolata sottostante gli consente una buona penetrazione nell’acqua. La deriva lunga lo rende molto stabile. Sono galleggianti impiegati quando è richiesta una buona tenuta al moto ondoso, una buona portata e allo stesso tempo una discreta sensibilità alle abboccate del pesce
I galleggianti a goccia invece sono chiamati anche galleggianti da trattenuta e sono usati soprattutto per la pesca in acque dolci in presenza di corrente. Hanno ottima penetrabilità in acqua in caso di abboccata e ottima tenuta alla corrente.
Il fuso o penna deriva invece dai galleggianti a goccia, allungando la parte inferiore. La penna d’istrice è il galleggiante a fuso per eccellenza. Utile in condizioni di mare piatto e pesci diffidenti. Segnala l’abboccata in modo perfetto.
Il galleggiante a sfera sono utili in mare in condizioni di moto ondoso, anche di notevole intensità. Seguono bene il movimento delle onde. Se tarato correttamente è usato comunque anche in caso di mare calmo o piatto.
Sono galleggianti da pesca impiegati quando la profondità dell’acqua supera la lunghezza della canna. Le forme disponibili sono le stesse dei galleggianti fissi. L’unica differenza è che presentano due anellini scorri filo, uno sul corpo del galleggiante e l’altro all’estremità inferiore della deriva.
I due anellini così strutturati consentono alla lenza madre di scorrere e di fermarsi esattamente alla profondità desiderata. Questo è possibile grazie anche alla presenza di un minuscolo nodino di cotone, lana o gomma fissato sulla lenza madre. Il nodino può essere facilmente spostato a seconda della profondità che si desidera raggiungere.
Il piombato è solitamente usato con le canne da pesca bolognese quando è necessario lanciare esche artificiali lontano dalla riva. Sono galleggianti da pesca dalla forma solitamente sferica, ovale, oppure a goccia rovesciata. La galleggiabilità è diversa a seconda della grammatura che a sua volta dipende dal piombo inglobato nel corpo. Nella parte inferiore, fissato nel cilindro del piombo, è presente un anellino libero di ruotare che serve a fissare il galleggiante alla lenza madre.
Sono galleggianti composti da due parti:
Le due sezioni si avvitano l’una all’altra mediante filettatura protetta da una guarnizione in gomma, che evita così che l’acqua penetri all’interno. Nella testa del galleggiante è allocato un piccolo diodo led che emette una lucina verde o rossa, alimentato da una batteria al litio. Sono solitamente usati per la pesca notturna.
Chi non volesse usare i galleggianti luminosi, può optare per le starlight. Si tratta di piccoli bastoncini di fosforo cristallizzato che, se piegati a metà, emettono una luce verde ben visibile di notte. Queste si possono poi inserire al posto delle antenne di segnalazione, nei galleggianti fissi, scorrevoli e all’inglese.
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