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Totanare: tecnica Eging di pesca ai cefalopodi

La pesca sportiva ai cefalopodi (come seppie e calamari) è praticata utilizzando le totanare. La tecnica per la loro cattura si chiama Eging, importata direttamente dal Giappone e oggi largamente diffusa in tutto il mondo. Si pratica sia da riva che da barca.

Molte aziende giapponesi produttrici di...

Totanare: tecnica Eging di pesca ai cefalopodi

La pesca sportiva ai cefalopodi (come seppie e calamari) è praticata utilizzando le totanare. La tecnica per la loro cattura si chiama Eging, importata direttamente dal Giappone e oggi largamente diffusa in tutto il mondo. Si pratica sia da riva che da barca.

Molte aziende giapponesi produttrici di totanare, visto il grande apprezzamento che questa tecnica ha riscontrato nel mondo, hanno iniziato a produrre una quantità ragguardevole di attrezzature specifiche. É il caso, ad esempio, della famosa società Yamashita che ha iniziato una fiorente produzione di Totanare Yo-Zuri, Totanare Telate e Totanare in PVC.

Con il tempo la pesca con le totanare si è evoluta. Le Egi, cioè le totanare, sono state migliorate, sono stati sviluppati canne da pesca e mulinelli utilizzando materiali recenti e specifici e la tecnica è stata affinata fin nei minimi dettagli.

Eging: pesca dei cefalopodi

La Eging è una sorta di pesca spinning specializzata nella cattura dei cefalopodi (seppie e calamari). Il periodo migliore per praticare quella rivolta alle seppie è durante la primavera e l’autunno. Mentre per i calamari il periodo più adatto è l’inverno pieno, è infatti durante questo periodo che accostano per deporre le uova.

La struttura della montatura per Eging consiste nel collegare uno spezzone di fluoro carbon (di massimo 0,25 – 0,27) al semplice trecciato in bobina. Allo spezzone va poi legato un piccolo sgancio simile a quelli utilizzati nella pesca da spinning.

La tecnica consiste nel lanciare le totanare e recuperarle lentamente. Effettuato il lancio è necessario attendere qualche secondo affinché l’esca artificiale non arrivi sul fondale. Una volta a destinazione, l’Egi va recuperato molto lentamente, con molti “stop”. L’attenzione di seppie e calamari è richiamata molto meglio se ai movimenti lenti sono aggiunte delle brevi e leggere jerkate. In questo modo il movimento sarà più vistoso e attirerà maggiormente l’attenzione dei cefalopodi.

Eging da riva: pesca in porto, in scogliera e in spiaggia

L’Eging si può praticare da riva e da barca. Da riva è possibile pescare cefalopodi con la pesca in porto, da scogliera naturale, oppure da scogliera artificiale. É praticabile addirittura da spiaggia o in laguna. Dove l’acqua lo consente (quando è limpida e cristallina) è possibile pescare a vista, avvicinandosi alla preda con movimenti accurati per stimolare l’attacco.

Riuscire a capire se e quando un cefalopode si è attaccato alle totanare, è molto difficile. Non sempre è facile e intuitivo, spesso è necessario affidarsi semplicemente all’aumento di peso durante il recupero. Questo perché gli attacchi non sempre sono fulminei ed istantanei come si potrebbe credere. La variazione di peso è poi percepibile solo per esemplari di taglia, mentre per quelli più contenuti rimane sempre lo stesso problema.

Recupero

Il recupero deve essere lento e dolce, senza strappi. Polso morbido e movimenti dolci non rischieranno di lacerare i tentacoli dei cefalopodi, che sono molto fragili. Occorre cautela per recuperare queste particolari prede, cautela e un buon guadino. Il guadino è l’accessorio fondamentale in alcune tipologie di pesca (bolognese, rock fishing, bolentino e pesca all’orata dai porti e dalle rocce). Si tratta di retini dotati di manici fissi, o telescopici e tele regolabili.

Affinché seppie e totani siano invogliati all’abbocco, le totanare devono sempre essere belle pulite e libere da alghe e residui di tentacoli.

Totanare: piccoli pesci e gamberi

Le esche artificiali utilizzate per la pesca dei cefalopodi sono le totanare che riproducono, molto fedelmente, l’aspetto di piccoli pesci, o di gamberetti e gamberetti. Ne esistono infatti di due tipologie (per lo più): a forma di gambero le prime e a forma di pesciolino le seconde.

Hanno il corpo in plastica, rivestito in tessuto. Il tessuto serve a simulare la consistenza del guscio di un gambero o delle squame di un pesce. Un particolare molto importante affinché seppie e calamari non si accorgano dell’inganno.

Alcune totanare in commercio sono comunque prive di rivestimento in tessuto. In questi particolari casi a fare la differenza e a costituire l’attrattiva per il pesce, sono i colori e le trame. Sulla parte anteriore poi è possibile trovare un piombo attaccato al corpo delle totanare. Il peso del piombo, in base alla grandezza del corpo, determina il Sinking Rate. Inoltre, in quasi tutti i modelli, è specificato in quanti secondi affonda di un metro.

Delle Egi pesanti sono l’ideale in presenza di forti correnti, così da avere maggiore stabilità, risultando, allo stesso tempo, molto naturale nei movimenti. Prima degli occhi sono solitamente attaccati dei baffetti in seta o in materiali simili, che vogliono simulare antenne e zampette dei gamberi. Il colore degli occhi è diverso a seconda dei modelli. La coda termina con delle coroncine affilatissime, dove rimarranno impigliati i tentacoli.

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